
La strage di Gorla
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La strage di Gorla è stato probabilmente il più grave crimine di guerra commesso dai bombardamenti alleati sull'Italia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la 15° Air Force USAAF (United States Army Air Force), aveva il compito di bombardare e distruggere obiettivi sensibile in tutto il Sud Europa e alla fine del 1944 aveva come compito quello di neutralizzare le forze italo-tedesche dislocate nel nord Italia
Con il compito di distruggere le strutture produttive meccanico-siderurgiche che ancora operavano nella periferia settentrionale milanese, il mattino del 20 ottobre 1944, dall'aeroporto di Castelluccio dei Sauri (Foggia) decollarono i 36 bombardieri B-24 del 451º Bomb Group, al comando del colonnello James B. Knapp, con il compito di distruggere gli stabilimenti della Breda di Sesto San Giovanni.
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Contemporaneamente erano decollati anche i 38 B-24 del 461º Bomb Group, con obiettivo gli stabilimenti Isotta Fraschini, e i 29 B-24 del 484º, diretti sugli stabilimenti Alfa Romeo, entrambe sul territorio della Repubblica Sociale Italiana e legate alla produzione bellica a vantaggio dei tedeschi.
Il piano d'attacco prevedeva di raggiungere, con un largo aggiramento, il punto di riferimento iniziale, posto a circa 4 km ad ovest dal bersaglio, per effettuare una virata a sinistra di 22° e trovarsi sopra gli stabilimenti della Breda. Allo scopo di non divenire facile bersaglio per la contraerea, l'attacco venne ripartito in due successive ondate.
L'azione della prima ondata non ebbe successo, a causa di un corto circuito al comando di lancio del "B-24" capo formazione che attivò improvvisamente e prematuramente la procedura di lancio, subito imitata dai rimanenti piloti della formazione seguente. Le bombe, fortunatamente, finirono in aperta campagna senza provocare vittime.
La seconda ondata, probabilmente per l'errata trascrizione o interpretazione delle coordinate in codice, una volta raggiunto il punto iniziale sopra Milano, virò per 22° a destra invece che a sinistra finendo così fuori zona. Quando l'errore venne rilevato, era ormai troppo tardi per cambiare direzione e impossibile effettuare un secondo volo di allineamento.
Il carico di bombe, ormai tutte innescate, impediva, per ragioni di sicurezza, l'atterraggio del bombardiere alla base; il comandante, Colonnello James B. Knapp, invece di liberarsi del carico sganciando le 342 bombe da 250 kg durante il viaggio di ritorno sulla campagna cremonese o sull'Adriatico, prese una decisione incosciente e criminale: disfarsi subito del carico di bombe dei suoi 35 aerei sganciandole sul centro abitato sottostante invece di aspettare di essere sulla campagna o sul mare.
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Alle ore 11.29 gli abitati di Gorla e Precotto furono investiti da quasi 80 tonnellate di esplosivo.
La maggior parte delle bombe raggiunse il quartiere milanese di Gorla. I danni furono ingenti e numerose le vittime, nonostante buona parte della popolazione avesse raggiunto i rifugi antiaerei, avvertita dal primo allarme delle ore 11.14 e dal successivo delle 11.24.
Uno degli ordigni, fatalmente, centrò il vano scale della scuola elementare "Francesco Crispi", raggiungendo il rifugio sotterraneo dell'edificio facendolo crollare causando la morte di 184 bambini tra i 6 e i 12 anni, 14 insegnanti, 2 bidelli e alcuni genitori.
La cosa più atroce è che fu una strage che avrebbe potuto benissimo essere evitata, poiché non fu un bombardamento verso obiettivi militari, e che il massacro dei civili non era previsto.
Altre bombe caddero a casaccio sui due quartieri e alla fine il bilancio fu pesantissimo: morirono operai della Breda, Isotta Fraschini e Alfa Romeo, molte case operaie furono distrutte. Solo a Gorla il numero delle vittime fu 614 più i feriti e le case distrutte (250 totalmente o parzialmente distrutte, 60 gravemente danneggiate e 90 lievemente danneggiate). Gli operai morti durante il bombardamento furono un centinaio. A Gorla, Turro e Precotto caddero in pochi secondi circa 170 bombe da 250 kg. Si trattava di bombe ad alto potenziale che avevano il compito di fare “terra bruciata” nel punto in cui cadevano.



Colonnello James B. Knapp, responsabile della strage.

Cadaveri dei bambini della scuola elementare "Francesco Crispi"


Bisogna dire la verità, gli italiani e tutto il resto del mondo debbono sapere: spesso molti non sanno neanche chi sia stato a compiere questa strage, addirittura qualcuno pensa che siano stati i nazisti o i fascisti, no sono stati gli "alleati", i "salvatori", gli "americani".
Perché i "liberatori" americani sganciarono le loro bombe sul quartiere abitato invece di lasciarle cadere nel Tirreno o nell’Adriatico che avrebbero comunque percorso ritornando in Puglia?
Per non dimenticare che i morti della Seconda Guerra Mondiale non erano solo ebrei.
I morti sono tutti uguali specialmente se sono innocenti.
Alfonso Folle
